Il
primo Presidente della G.I.A.C. (Gioventù italiana di Azione Cattolica)
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Vittorio Cinquepalmi |
Fu il dott. Vittorio Cinquepalmi (classe 1913) figlio del postino
Francesco (cicc - u - port -a- lettetr) Lo fu per pochi, ma intensi
anni di lavoro con i giovani ed anche come opinionista molto sereno,
ma acuto articolista del giornale locale " Il Crivello". Lasciò
la detta carica per ragioni di lavoro. Fu assunto come ispettore
negli uffici della motorizzazione civile di Bari. La seconda guerra
mondiale lo vide come Ufficiale degli alpini impegnato in varie
zone dei fronti. Partecipò alla campagna italiana in Russia come
comandante di un reparto dell'A.R.M.I.R. sconfitta sul Don. Tornato
in Patria, malgrado le tante disavventure, subì un processo militare
per idee poco fasciste.Tuttora vive a Roma.
Il
tenore Pasquale Chiarella
Mest Francisc u - scarp-r, al secolo Francesco Ciavarella, abitante
in via Enrico Toti, 6 in una casa sottoposta a censo a favore del
Capitolo della Insigne Collegiata di Santa Maria della Pace fu padre
di otto figli (sei femmine e due maschi.) Pasquale il primo dei
maschi partecipò come manovale alla costruzione del teatro Petruzzelli
dove nel 1924 si esibì come tenore in un'opera lirica.
Si trasferì
a Milano dove sposò una soprano che quasi subito lasciò per la non
bravura di costei. Prese con se un'altra soprano e con essa, dopo
aver assunto il nome d'arte, di Pasquale Chiarella, girò per l'Europa
e gli Stati Uniti. Milano lo vide iniziare la sua carriera artistica
e Milano (Teatro alla Scala) vide la sua fine. Infatti morì, ancora
giovane, sul palcoscenico durante l'esibizione in un'opera lirica.
L'ebanista Nicola Errede
Nacque a Noicàttaro il 7 febbraio 1889.
Ultimò i suoi studi a Roma. Il 12 luglio 1920 si sposò nella chiesa di Santa Maria della Pace con Margherita Rubino.
Ebanista di particolare levatura, lavorò a Noicattaro fino alla sua morte, giunta a 49 anni per ulcera gastrica (il 22 dicembre 1938).
Nelle foto in basso è possibile visionare alcuni lavori eseguiti dall' Errede.
Da notare il particolare nel secretaire (foto in basso a destra): sulla base c'è lo stemma di Noicattaro.
Le
Ardeatine ed il D.N.A. nojano
Il
secondo figlio maschio di Francesco Ciavarella, Nicola, si trasferì
a Roma, dove gestiva un negozio di semi e prodotti agricoli.
Il 21 febbraio 1944 suo figlio Francesco, marinaio, fu arrestato dalle SS naziste, colpevole di essere affiliato e 'Bandiera Rossa' del movimento Comunista d'Italia.
Il 24 marzo 1944 fu prelevato dalla polizia nazista insieme ad altri 300 detenuti politici provenienti dalle carceri di via Tasso e di Regina Coeli.
Destinazione: le Cave Ardeatine.
Giunti su camion a gruppi di 70, i detenuti furono trucudati sotto il comando di Herbert Kappler.
La sua tomba è la numero 153.
Nelle foto in basso sono presenti due graffiti di un partigiano, rinvenuti nelle carceri di via Tasso.
Vito Laudadio
Nato il 26 agosto 1900, figlio di Giuseppe e di Pagliarulo Crescenza.Lavorò presso il Mulino Divella e il Pastificio Ambra fino alla pensione.
Ebbe 11 figli, sette dei quali viventi (Giuseppe, Crescenza, Bartolomeo, Anna, Margherita, Vittorio e Teresa).Due morirono appena nati e altri due a pochi mesi dalla nascita.
Uomo noto e stimato nel suo paese anche per la sua esuberante allegria: era la maschera del carnevale di Noicàttaro.Durante l'ultimo giorno di Carnevale (negli anni '50 e '60), era solito tenere un discorso, in Piazza Umberto I , con il quale ironizzava, in dialetto nojano, su politici e personaggi del tempo.
Le sue battute pungenti erano sempre molto apprezzate dal popolo.
Andato in pensione, col suo saper fare gioioso riusciva a spillare quattrini a chi ne aveva per donarli a chi ne aveva bisogno.
Si dedicò alla cura della Chiesa della Madonna della Lama, essendo confratello della congrega in essa istituita.
Personalmente lo ricordo quando partiva dal pastificio Ambra, di Francesco Campobasso, mettendo in evidenza il cosiddetto ‘monsignore' , raccoglitore di prodotti intestinali, dal quale tirava fuori degli spaghetti cotti.
Era il suo simbolo, dal momento che lavorò per anni nel pastificio.
Fu molto legato a suo fratello Vito, del quale portava lo stesso nome.
Morì il 24 ottobre 1967.
Stefano Ceo
Scultore nojano di cui non possediamo notizie biografiche.
A lui potrebbe essere attribuito il tabernacolo presente nella chiesa della Madonna del Carmine, realizzato in marmo nel 1872, per sostituire il precedente in legno.
Nella foto a destra è possibile vedere il suo autoritratto in marmo riposto nella cappella di famiglia del cimitero di Noicàttaro.
Commissione
medica pontificia
Presidente
della Commissione medica pontificia per l'accertamento di eventi
miracolosi è il medico nojano Battista Pignataro (1926) figlio di
Rocco, il famoso arredatore delle piazze paesane con le sue artistiche
luminarie in occasione delle feste più importanti.
In
conclusione
Sebbene
dal 1955 al 1988 a causa del mio lavoro (dalle 7.00 alle 23.00)
sia stato come un residente in Bari e quindi non conosco le generazioni
di quell'arco di tempo, ho avuto, però, modo di apprendere, per
ragioni d'ufficio, tante storielle sconosciute di personaggi nojani
d'ogni ceto e professione, le quali sono entrate a far parte del
mio computer mnemonico. . Ringrazio il buon Dio di avermi fatto
conoscere di persona le tanto stimate tre Eccellenze nojane:del
passato: il prof. Nicola Pende, Mons. Nicola Vito Laudario ed il
Giudice Giovanni di Leva.
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