Appendice n.3
"Corso Roma" o "Viale
Nicola Pende" ?
Quanto mi accingo a raccontare è una vicenda
che dovrebbe far meditare i giovani che saranno, salvo il contrario,
i protagonisti del prossimo futuro nazionale e locale. Essa fa rivivere
chi l’ha vissuta, poiché il passato, nonostante tutti
gli espedienti per dimenticarlo, è sempre memorizzato nel
computer di ciascuno di noi.
Ognuno può dedurre come si procedeva allora in maniera niente
affatto dissimile da come si procede oggi.
Richiesta di cambiamento della denominazione
di Corso Roma
Il Comitato per i festeggiamenti all’illustre
nojano prof. Nicola Pende, con una nota del 6 febbraio 1950, a mezzo
del suo Presidente dott. Sebastiano Tagarelli,
comunica al sindaco avv. Agostino Di Pierro che
nella sua seduta plenaria, ad unanimità, ha espresso il voto
che il Comune intitoli al nojano testé citato, Genio e Scienziato
di fama mondiale, la Via «…ov’è la casa
che lo vide nascere in questa nostra fertile Terra d’intelletti».
Ciò per assecondare «…il generale sentimento
di popolare devozione e legittimo orgoglio della Comunità
(cui fa eco il nobile assenso dell’uomo più grande
che la Storia municipale ricordi)».
Ma chi era Nicola Pende?
Il prof. Nicola Pende era nato a Noicàttaro (Bari) il 21
aprile 1880 da Angelo e Annamaria Crapuzzi.
Terminati gli studi superiori in anticipo, nell’ottobre 1897
si era iscritto alla Facoltà di Medicina della Regia Università
di Roma, ove il 15 luglio del 1903, a soli 23 anni, aveva conseguito
la laurea con il massimo dei voti, discutendo la tesi Sulla innervatura
delle ghiandole soprarenali.
Divenuto ordinario di Clinica Medica a Messina, era poi passato
ad insegnare a Palermo, Genova e infine a Roma.
Al suo nome era legata l’istituzione della Università
di Bari, che lo ebbe come Primo Rettore nel 1924, e si era impegnato
perché l’Università, oltre ad avere la facoltà
di Medicina, l’unica esistente nel 1924, avesse anche quella
di Giurisprudenza, che venne istituita nel 1925.
Aveva scritto diversi trattati di Medicina, tra cui La Biotipologia
umana (1939).
Molto noto in Italia e all’estero per la sua attività
scientifica e clinica, era considerato il caposcuola della moderna
endocrinologia e nel 1934 era stato nominato Senatore del Regno
per insigni meriti scientifici.
Dunque la richiesta in questione viene esaminata del Consiglio Comunale
nella seduta del 1° marzo 1950, presieduta dal detto Sindaco,
che relaziona ai 15 Consiglieri presenti in merito alla richiesta
avanzata dal Comitato summenzionato.
L’Assemblea, dopo l’appassionato intervento del Presidente,
prende in esame le disposizioni legislative in materia, in particolare
il R.D.L. 10 marzo 1923, n. 1158, e il 2° comma dell’Art.
4 della Legge 23 giugno 1927, il quale così recita: «…Quando
si tratta di persone che abbiano bene meritato dalla Nazione, il
Ministero dell’Interno ha facoltà di consentire la
deroga alle disposizioni di cui agli Artt. 2 e 3 in casi eccezionali».
La proposta, in tale caso, non solo è ritenuta eccezionale,
ma anche e soprattutto legittima per un uomo che era stato apprezzato
da tutto il mondo per il suo alto contributo scientifico nel campo
della endocrinologia. Quindi, ad unanimità di voti, delibera
di intestare l’attuale Corso Roma (già via Garibaldi)
all’illustre paesano, cambiandone la denominazione in Viale
Nicola Pende.
La Prefettura, però, con Nota n. 21894 del 12 maggio 1950,
comunica il parere ovviamente negativo del competente Ministero,
il quale richiama il disposto dell’Art. 2 della più
volte nominata Legge del giugno ’27, che così recita:
«È vietata l’intitolazione di vie e piazze a
nome di persone viventi».
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