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CAPITOLO SECONDO

IL BREVE E TORMENTATO MANDATO SINDACALE DEL FARMACISTA VITO STURNI

Le vicende politico . amministrative del nostro Comune dopo il cambio del toponimo, che vedono il ritiro dalla vita politica del dott. Giuseppe Manzari e la nomina a Sindaco del farmacista Vito Sturni, sfociano in una lotta spietata fra lo sparuto gruppo di proletari favorevoli al nuovo Sindaco ed i vari balì locali quasi tutti "loggiati", i quali sono riusciti a portare dalla propria parte la grande massa della popolazione.
Cosa c'entra tutto questo col cambio di denominazione del Comune?
Io credo che questo evento, maturato in un clima politico arroventato fatto di colpi bassi e di giochi di forze politiche, ci abbia dato un risultato diverso dalle attese, sfiorando finanche l'illegalità. Sin dall'inizio del suo mandato, infatti, lo Sturni deve confrontarsi duramente con coloro che non gradiscono nel modo più assoluto che la Cosa Pubblica sia amministrata da un gruppo di parte proletaria con a capo unpersonaggio come lui, senza agganci politici provinciali o nazionali.
La goccia che traboccare il vaso è il provvedimento del Consiglio Comunale fatto deliberare dallo stesso Sturni, cioè quello relativo alla proposta di ripristinare il toponimo Noja con l'aggiunta di in Puglia al posto del deformato nome di Noicàttaro.
Ciò provoca tutte le ire dei locali balì, che, ormai sicuri di essersi finalmente scrollati di dosso la poco qualificante appartenenza ad un paese dal nome "noioso", quale era ironicamente ritenuto Noja , avvertono ora nell'aria il timore di essere scavalcati, in quanto a peso politico, dalla controparte.
Sarebbe stata ben poca cosa, se il loro scontento si fosse fermato a questo punto.
L'opposizione, non tollerando affatto l'affronto proletario, decide che la testa del, Sindaco ribelle debba cadere quanto prima..
Siamo alla lotta alla persona.
L'opposizione, infatti, in sede di Consiglio Comunale, cerca in tutti i modi di contestare tutte le proposte del Sindaco Sturni.
Ciò potrebbe essere una buona chiave di lettura di tutta la sofferta vicenda, che ha occupato il cambio del toponimo.
Per i Consiglieri Alessandro Bari, avvocato di professione (Noja 1806 - Trani 1871), e giuseppe Cirillo, notaio (Noja 1797 - Noicàttaro 1882), veri "volponi" sdi cose giuridiche, è un gioco da bambini mettere in atto una ben meditata trappola giuridicq- amministrativa, con la connivenza sell'estensore dei provvedimenti, degli amici di partito e delle Autorità provinciali del tempo.
Il Sindaco Sturni, nella circostanza, non è opportunamente coadiuvato dai soui amici più esperti in cose giuridiche che pure fanno parte del suo gruppo politico, per cui subidce quasi inerme la vendetta dell'opposizione.
La qual cosa non deve meravigliare affatto paerché, "finché il sole splenderà sulle sciagure umane" (Ugo Foscolo, I Sepolcri), tali situazioni continueranno sempre a verificarsi.
Ed ora, caro lettore, mi accingo a raccontare quanto è accaduto nel breve arco di tempo, che va da novembre 1865 a marzo 1866. [1]

[1] Cfr. Archivio Storico Comunale - Noicàttaro, volumi contenenti gli originali delle delibere consigliari degli anni 1862 - 1865, relativo alla nomina dei Sindaci dal 1864 al 1866.