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3. La vendetta dei proletari

Il Sindaco Sturni, vittima degli astuti tranelli tesigli dai suoi strenui oppositori. Ha ormai le ore contate.
La Noicattarèide adesso entra nella fase più conforme alla sua definizione. Siamo giunti al 9 febbraio 1866, di venerdì, giorno in cui si deve tenere la prima riunione del Consiglio Comunale.
Da paziente e puntiglioso cronista, di buon mattino vado a prendere il mio posticino nella sala delle riunioni.
Del pubblico, neanche l'ombra. Il disinteresse cittadino per queste cose raggiunge il massimo.
Tanto, non si approvano mai cose che possano interessarlo. A questa adunanza partecipa un numero di Consiglieri sufficienti a rendere valida la seduta.
Nel posto riservato al Sindaco siede l'Assessore Anziano Giuseppe Cirillo, stante la sospensione dalla carica di Vito Sturni.
La legge, infatti, prevede che sia l'Assessore Anziano (Art.108) a sostituire in tutte le funzioni il Sindaco titolare sospeso.
Potete immaginare la soddisfazione del Cirillo nelle vesti di facente funzioni da Sindaco, acclamato cameratescamente Sindaco dai suoi sostenitori di parte.
Terminati i preliminari di rito, egli comunica ai Consiglieri presenti che la Prefttura di Bari, con nota nn. 2243 - 909., div. 2^ Sez. 1^ del 6 febbraio 1866, ha trasmesso al Comune di Noicàttaro le dimissioni volontarie datate 16 gennaio 1866 dei seguenti Consiglieri: Giovanni Michele Divella, Filippo Contessa, Michele Lisco, Giuseppe Positano, Nicola Sturni, Ignazio Di Rienzi, Francesco Demattia, Carlo Berardi e Lorenzo Lagioia..
La sorpresa tra i presenti è grande, ma nessuno è veramente consapevole di cosa sta per accadere, tranne il Cirillo, che appare visibilmente preoccupato. Molti si domandano quale sarà stato il vero motivo di quelle dimissioni in massa, quasi dimenticando il monito evangelico "Chi di spada ferisce di spada perisce".
È il momento del riscatto.
Finalmente il gruppo politico di Vito Sturni decide di muovere al contrattacco per difendere il suo Sindaco, potendo ora contare sulla valida esperienza amministrativa di qualche suo elemento come l'avv.Giuseppe Positano; ma lo fa sempre nella legalità, al fine di mettere in crisi il potere decisionale di un Consiglio platealmente occupato dall'opposizione, che è riuscita con vari intrighi a mettere fuori causa il sindaco Sturni.
Il Cirillo si trova in evidente difficoltà di fronte ai suoi sostenitori politici, perché, questa volta, la "limonata" somministrata loro dai proletari è stata ben corretta da una buona dose di bicarbonato per poter meglio digerire l'amaro boccone da ingoiare: fare nuove elezioni amministrative, il cui esito è sempre una incognita per tutti, sia pure per surrogare soltanto i dimissionari.
Il Presidente ff., pertanto, propone all'Assemblea di deliberare il provvedimen to che inviti la Giunta Municipale a fissare il giorno, l'ora e il luogo per la tenuta dei Comizi elettorali amministrativi, onde prepararsi alla elezione dei Consiglieri che devono essere straordinariamente nominati per surrogare i 9 dimissionari.
Il Consiglio approva ad unanimità la proposta del Presidente che può, a questo punto, dichiarare sciolta la seduta. Noto ed ascolto alcuni Consiglieri che circondano il collega Bari, nominato qualche giorno prima Assessore Effettivo, i quali, un po' preoccupati, gli chiedono cosa potrebbe succedere adesso.
Il Bari, con calma soffocata, risponde che adesso la Giunta provvederà a fissare la data per l'apertura dei comizi elettorali e che quanto prima si dovrebbe votare per eleggere un numero di Consiglieri pari a quello non più in carica, mentre il Consiglio Comunale rimane temporaneamente bloccato. Tutti sembrano chiedersi, guardandosi in faccia l'un l'altro:
« ma allora a cosa è servito tutto quanto si è fatto finora?».
Alla fine, quando la situazione è divenuta più palese, la gente ha capito che il trabocchetto ordito per scalzare Vito Sturni dalla poltrona di Sindaco non ha danneggiato soltanto il malcapitato ed i suoi ideatori, ama anche la popolazione intera, cioè l'interesse pubblico a causa della paralisi della Pubblica Amministrazione.

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Certo è che il senno di poi è sempre stato il migliore consigliere in tutti i campi.
Solo, però, che è sempre "di poi" e mai "di prima". La destituzione ufficiale di Vito Sturni da Sindaco la si apprende dalla nota prefettizia del 15 marzo 1866, con la quale lo stesso è invitato a presentarsi in Prefettura per essere ascoltato su alcuni argomenti riguardanti la sua qualifica.
Adesso i laici, i liberali e i massoni si aspettano che a Vito Sturni succeda come Sindaco l'Assessore Anziano Giuseppe Cirillo, ma ,fra tutti i candidati di un certo peso politico, viene nominato nuovo Sindaco il dr. Giuseppe Positano.