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PARTE SECONDA

"NOICATTAREIDE"

 

CAPITOLO PRIMO

SCONTRI E POLEMICHE SUL CAMBIO DEL TOPONIMO NOJA IN QUELLO DI NOICATTARO



In questa seconda parte che, parafrasando la nota opera di Virgilio, l'ENEIDE, ho verosimilmente intitolato Noicattarčide, si dą contezza delle ingarbugliate vicende politico-amministrative che accompagnano il cambiamento dell'atavico toponimo Noja in quello, per taluni finalmente non pił "noioso" e pestifero di Noicąttaro [1], nonché del boicottato tentativo del sindaco pro tempore Vito Stumi di ripristinarlo con una aggiunta molto coerente alla nostra antica topografia, giusta quanto voluto dalle disposizioni ministeriali. In particolare, gli atti deliberativi di grande rilevanza del Consiglio Comunale li racconto come se presenziassi ai lavori di esso in qualitą di cronista, con l' intima speranza di riuscire a stuzzicare la curiositą di coloro che avranno tra le mani questo mio lavoro. Mi sono permesso di farmi scrupoloso cronista, senza nulla aggiungere o togliere a quanto si evince dagli atti, riservandomi di citare i passaggi pił significativi degli interventi dei Consiglieri per meglio far gustare l' intrinseco contenuto delle varie opinioni espresse durante l' esame di un provvedimento da adottare e consentire di scoprire e valutare la sottile trama di esse.

 

Nota

[1] Gli abitanti del circondario, rifacendosi all'antico nome del nostro paese, "Noja", erano soliti ironizzare chiamando i suoi abitanti "noiosi".