STRADA
NAZIONALE
Nel 1885 la Prefettura di Bari trasmette al Comune
una richiesta del Ministero dei LL.PP., che vuole conoscere se il
territorio comunale sia interessato da Strada Nazionale (cfr. Nota
prefettizia n. 15694 del 22 settembre 1885).
Stranamente, però, nell’elenco generale redatto dal
Comune nel 1892 e, quindi, trasmesso alla Prefettura, la risposta
a quella domanda è: Nessuna.
Eppure il territorio nojano era attraversato da una strada nazionale
molto importante, la consolare Bovino - Lecce, realizzata tra la
fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento. Essa,
infatti, faceva parte del progetto di costruzione di una vasta rete
stradale nel Regno di Napoli, che doveva contribuire a rafforzare
l’unità dello Stato borbonico.
Le diverse fasi di progettazione e di costruzione della strada dal
ponte di Bovino a Lecce subiscono diversi momenti di pausa. Alle
soglie dell’Ottocento, poiché i lavori sono fermi alle
porte di Bari, è Giuseppe Napoleone che con decreto reale
del 15 marzo 1808 ordina la ripresa dei lavori da Bari a Lecce (cfr.
A. S. Napoli, Ponti e Strade, I serie, fasc. 290/5).
Esiste anche il progetto dell’arch. Gimma del 1807 relativo
al tratto Bari - Lecce della citata strada consolare, di cui riporto
uno stralcio della sua relazione: «La struttura della nuova
strada in forma stabile è l’opera più commendabile
che il Governo possa intraprendere per la ricchezza delle popolazioni
pugliesi, cui la natura profonde tesori di derrate, le quali, per
la mancanza delle buone strade, soffrono un ristretto e stentato
commercio».
Ed ecco il passo particolare del progetto, dove si smentisce l’affermazione
negativa del Comune:
…«La terza
giornata di cammino da Fasano a Bari [1].
Zona D - Mola e suo territorio
…Punto 16 - Valle di “Porto Paduano” formata
dalle sponde del torrente omonimo in cui dovranno farsi
anche gli occhi de’ ponti. Il tutto come dalla pianta.
Zona E - Territorio di Terra di Noja
In questo tenimento la nuova strada dovrà farsi sopra
il corso dell’antica come dalla pianta si osserva.
Punto 18 - Valle [2]
detta volgarmente “La Pelosa” [3]
nella quale occorre farsi il ponte per l’esito [deflusso]
della lava e per agevolare la calata [discesa] o salita
di detta valle».
Cfr. G. Angelini - G. Carlone, Il Regio
Cammino di Puglia - Viabilità e Territorio tra XVIII
e XIX Secolo, Cavallino (Le), Capone, 1985. |
Note
1
Per giornata di cammino il Gimma ha inteso definire la singola fase
d’osservazione spazio-temporale per redigere il progetto di
un determinato tratto della strada.
2 Nel caso specifico
si tratta del fondo valle di un torrente.
3 Negli atti del Capitolo
di Noja (1700) relativi ai possedimenti dello stesso conservati
nell’A. S. dell’Arcidiocesi di Bari, ho riscontrato
un’altra denominazione di Torrepelosa: «Il Capitolo
possiede delle terre in contrada Torre Pelosa ossia “Lago
Taluccio”».
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