Capitolo secondo
Elenco assemblato
delle strade d'ogni categoria corredato della specifica grafica
I numerosi provvedimenti burocratici,
a volte ripetitivi ma opportuni, fanno sì emergere la storia
del passato remoto nojano, ma soltanto la toponomastica poteva,
senza ombra di dubbi, attivare la curiosità, quale madre
di tutte le conoscenze, e svelarci quanto il nostro sistema viario
fosse complesso ma interessante.
Per rendere più concreti e vivi i messaggi storici offerti
dai toponimi di antiche viuzze, vichi, archi e piazzette, le singole
intitolazioni sono state corredate di illustrazioni e ricostruzioni
grafiche.
Moltissime denominazioni, soprattutto quelle relative ai casati,
di cui diversi ancora presenti, sono state confermate dagli antichi
registri parrocchiali della Chiesa Madre.
A grandi linee il paese, tra la fine dell’Ottocento ed i primi
decenni del Novecento, era, come raffigurato, suddiviso nei seguenti
rioni:
A) Borgo cintato:
ossia La Terra, Strada Madre Chiesa, Via del Popolo, Piazza del
Mercato. (appendice n. 1).
B) Borgo nuovo:
ossia Strada Garibaldi verso S. M. la Lama, ora Corso Roma.
C) Carmine:
ossia Strada del Municipio.
D) Fornaci:
ossia Strada dell’Unità d’Italia, ora Via Oberdan.
Le strade del paese sono classificate in interne ed esterne.
Le prime si sviluppano nei quattro borghi o rioni.
Le seconde, invece, costituiscono il proseguimento extraurbano delle
prime.
Simbologia grafica
Le strade in elenco sono indicate con il loro numero
d’ordine progressivo ufficiale, che inizia dal rione B e non
da quello A.
Per convenzione, uso un asterisco (*) per indicare le strade ruotabili,
due asterischi (**) per quelle non ruotabili.
Con il segno uguale (=) la concordanza particolare.
STRADE ESTERNE
1)
Via Madonna della Lama
[ 1 ] per
andare a Capurso di m. 2.928,20.
*Comincia dal limite dell’abitato [palazzo Positano-Franchini
ora Macario] e finisce ai fondi degli eredi Regina [ora ing. Deflorio].
Da essa si dipartono: la strada interna che conduce alla chiesa
rurale della Incoronata, Via Caresima e quella che conduce a Cellamare.
2)
Via Vecchia per Capurso di m.
2.424.
*È una diramazione della via n. 1 dalla quale ha inizio,
finendo nel territorio comunale al
punto detto “Umpiso”, sul confine del territorio di
Capurso, dopo aver toccato la proprietà di Giuseppe Regina
e di Giuseppe Liturri.
3) Via per Triggiano
di m. 1.359.
*È un’altra diramazione della via n. 1 da cui ha inizio
finendo nel territorio nojano al punto detto “Lama Cornola
o Lama delle Corna” sul confine del territorio di Capurso.
4) Via per Cellamare
di m. 3.180.
**Parte dalla Chiesa della Madonna della Lama e termina nel territorio
nojano alla proprietà Colucci e Domenico Sicoli. Si riscontra
una piscina appartenente al sig. Leone.
5) Via per Casamassima
di m. 4.208,60.
*Si dirama dalla Via n. 1 sino alla proprietà di Carlo Losito
e Paolo Suglia. Incrocia le vie Trisorio, Vissano e Ninchio. Termina
incrociando la nuova strada Rutigliano Montrone ora Adelfia.
6) Via nuova
per Rutigliano ( = Via Oberdan di m. 1.156,00).
*Inizia dalla cappella S. Nicola [2]
e termina alla proprietà degli eredi di Vincenzo
Positano sul confine del territorio di Rutigliano.
7) Via S. Lorenzo
di m. 178.
**È una diramazione della via n. 6. Inizia dalla proprietà
Petruzzi e Berardi finendo a quelle del Capitolo [3]
e eredi di Vincenzo Positano.
8) Via Vecchia
per Rutigliano di m. 347
**Inizia dalla torretta degli eredi Ciavarella e finisce al giardino
dei “Martiri”.
9) Strada la
Vela o sotto i Cappuccini di m. 213,60.
**Incomincia dal recinto dell’ex Convento dei Cappuccini e
termina al giardino torre dei “Martiri” [4].
10) Strada dei
Cappuccini di m.328.
**Comincia dal giardino Lioce e finisce dietro l’ex Convento
alle proprietà del Capitolo. Si collega con varie strade.
11) Strada Vela
bis di m. 382.
**Inizia dal confine dell’ex Convento e termina alle proprietà
degli
eredi di Francesco Positano. Si collega con la Via Vecchia per Rutigliano
e la Via nuova Trisorio.
12) Via Vecchia
per Rutigliano sotto la Vela di m. 802.
**Diparte dalla proprietà Santoro e Positano e termina a
quelle di Berardi e Capitolo. Si collega con varie strade fuori
del territorio comunale.
13) Strada Trisorio
di m. 480.
**Incomincia dalla proprietà Santoro e finisce a quelle di
Didonna e del Capitolo.
14) Strada sotto
i Cappuccini n. 2 di m. 187.
**Inizia dalla proprietà del Capitolo terminando a quella
di Nicola Positano.
15) Strada sotto
i Cappuccini n. 3 di m. 135.
**Va dalle proprietà di Agostino Sforza al giardino di Nicola
Positano.
16) Strada sotto
i Cappuccini n. 4 di m. 120.
**Comincia dalla proprietà del Capitolo terminando ad altre
dello stesso.
17) Strada Torre
Trisorio di m. 150.
**Va dalla proprietà del Capitolo e finisce a quella di De
Rossi.
18) Strada Paradiso
di m. 2.690.
**Inizia dal trappeto De Mattia e termina alla proprietà
Santoro. Ha le seguenti diramazioni: Via Caresima, Montenuovo, Borgo,
Masseria Positano ed altri, a sinistra
verso il territorio di Triggiano, a destra con fondo.
19) Via Lu Fieno
di m. 1.410,00.
**Va dal braccio Montenuovo e finisce alla proprietà di Giovanni
Lucafò.
20) Via S. Angelo
o Incoronata di m. 1.410.
**Ha cinque diramazioni. Inizia dal punto “Pozzo La Terra”5
e termina incrociando la
strada nuova per Torrepelosa.
21) Via Piscina
Rossa o Penna la Tortora di m. 2.033.
**Incomincia dal punto detto “Pilella” finendo con la
proprietà di Positano e Vito Di Pierro.
22) Via Penna
la Tortora di m. 1.689.
**Inizia dalle proprietà di don Vincenzo Demattia e termina
a quella di Guarnieri, Fiorentino ed Evoli.
23) Via della
Marina in Torrepelosa di m. 5.000.
*Va da Via Crocecchia e termina sul litorale.
Ha cinque diramazioni.
24) Via di Mezzo
di m. 1.497,70.
**Inizia dalla Croce di S. Maria di Loreto e termina alla chiesetta
dell’Incoronata.
25) Via di Scizzo
di m. 2.118,00.
**Comincia dal “Pozzo Martello” e finisce sul litorale.
26) Via Lama
dell’Angelo (territoriale) di m. 1.050,00.
**Incomincia dalla lama omonima e termina alla proprietà
Damandario.
27) Via Lama
dell’Angelo o S. Vincenzo di m. 4.171,00.
*Va dal Parco di Vito Grazio Antonelli ( = Santoro Didonna), alla
proprietà Giotta-Mugnavacca.
28) Via Masseriola
di m. 5.333,60.
**Inizia dalla piscina del Carmine finendo sul litorale. Ha sei
diramazioni.
29) Via Torre
Corrado di m. 2.411.
**Va dalla proprietà del Gesù di Napoli (ora dei Demattia)
e termina a quella del Barone Noÿa.
30) Via lo Schiamante
o Schiumante di m. 501.
**Inizia dalla via Masseriola e finisce alla proprietà Positano
e Logroscino. Si collega a Via Coppe di Bari.
31) Via per Mola
di m. 3.790,00.
**Comincia dalla fine di Via Carmine sino al Gallinaro. Ha quattro
diramazioni.
32) Via Viscigliola
o Camposanto Vecchio6 di m. 1.169.
**Va dal palazzo Guarnieri per finire alle proprietà Rubino
e eredi Pesole.
33) Via Lama
Calendola di m. 1.667.
**Parte dalla piscina del Carmine e finisce alle proprietà
di Vito Ditrani e eredi Pesole.
34) Via S. Vito
di m. 2.244,70.
*Inizia dalla Cappella della Provvidenza finendo alla proprietà
Berardi.
35) Strada Cipierno
ossia S. Lucia (ora D. De Rossi di m. 1.650).
**Principia dalla cappella S. Nicola finendo alla proprietà
Colucci. Ha una diramazione.
36) 2^ Via di
Cipierno di m. 851.
**Comincia dal giardino della Congregazione di S.M. della Lama e
finisce alla proprietà di Lamanna e Lioce.
37) Passatoio
di m. 485.
**Principia dalla proprietà Rescina terminando sulla Consolare
per Ruti-
gliano.
38) I^ Estramurale
(Via Imbriani) di m. 244,91.
*Inizia dalla Piazza Cadorna sino ad incrociare la Via per Rutigliano
attraversando varie proprietà private e Via Cappuccini.
39) 2^ Estramurale
di m. 221,09.
*Dal larghetto Cannella alla strada S. Lucia attraverso proprietà
suburbane sino al punto estremo di Via Lucafò.
Note
1
Negli atti dell’Arch. Storico Arcidiocesano barese (XVII sec.),
al posto del titolo di Madonna della Lama ho trovato quello di Madonna
della Valle, in vulgo de LAMA.
2 La cappella sotto
il titolo di “Concezione Immacolata di Maria sempre Vergine”
fuori le mura di Noja in loco detto “LE FORNACI” (l’attuale
Via Oberdan) venne fatta costruire nel 1670 dal Canonico Niccolò
Sante De Finis.
Così risulta dal testamento di Francesco Jaffaldano del 31
ottobre 1670. Qualche anno dopo, la sig.ra Porzia Tribuzio, vedova
di Domenico De Finis, istituì in essa un beneficio laicale
sotto lo stesso titolo.
Non ho trovato, invece, alcun documento che confermi la tradizione
popolare secondo la quale la chiesetta figurerebbe dedicata al Santo
di Mira.
3 Si tratta di bene
terriero della mensa del Capitolo dell’Insigne Collegiata
di S. M. della Pace.
4 Una costruzione costituita
di un vano (torre di campagna) con un pozzo per la raccolta di acqua
piovana da utilizzarsi per la coltura di ortaggi. È denominata
“dei Martiri” perché nel pozzo vennero depositati
tutti i corpi di religiosi e civili fucilati, ché si rifiutarono
di pagare una gabella diocesana.
5 Era uno slargo con
grandi pozzi (non v’è più traccia) posto in
fondo all’attuale Via Incoronata, nei quali confluiva parte
dell’acqua piovana proveniente dalla zona soprana del paese.
Un grande collettore sotterraneo appositamente costruito, in parte
ancora esistente, partiva da Piazza del Mercato, con inizio di Via
delle Fornaci, e percorreva Via Pozzo la Terra (oggi Via Incoronata),
donde proseguiva con dimensione ridotta sino a sfociare nella lama
Paradiso.
6 La denominazione
Camposanto Vecchio derivava dalla presenza del vecchio Cimitero
degli appestati (già Campo di Marte, oggi Cipierno), durante
la pestilenza dei primi decenni dell’Ottocento. Circa cento
anni dopo, sotto il fascismo, su parte di esso, in quanto bene patrimoniale
del Comune, venne costruito il primo mattatoio comunale. La parte
rimanente fu destinata all’accampamento delle truppe di passaggio
e per le attività sportive.
Quest’ultimo utilizzo se lo contesero ben quattro squadre
di calcio locali: la Juventus, presidente il prof. Donato Tagarelli,
la Pro Patria, presidente l’ins. Giuseppe Tinelli, la Pro
Noicàttaro, presidente Michele Campobasso, e la Viribus Unitis,
presidente l’avv. Adolfo Scarpelli. Fu anche richiesto in
cessione per scopo edilizio dal costruttore Michele Masotti. Infine,
negli anni Sessanta, fu messo a disposizione dello I.A.C.P. per
costruirvi alloggi popolari tanto necessari per il paese.
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