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Militare durante la guerra 1915/1918

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Nel giorno dell' ordinazione sacerdotale, avvenuta in Napoli, nella Chiesa del Gesù Nuovo, il 26 luglio 1921.
Il 27.7.1921 scriveva ai genitori che la prima messa la celebrava "a fine loro e solo per loro".


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"I primi dieci Gesuiti dell'Italia Meridionale partiti per la Missione di Galle, nell'isola di Ceylon (India)".
Foto-cartolina (cm. 9x14 diffusa dall'Istituto Missioni Estere della Compagnia di Gesù a Napoli.



 

 

 

Racconto di una sua esperienza vissuta sotto le armi
(Appreso dalla viva voce della sig.na Rina Merlo)

Mons. Laudadio amava raccontare spesso ai suoi nipoti una singolare esperienza vissuta nel 1917, in occasione della disfatta di "Caporetto" durante la prima guerra mondiale.
Era di stanza in una caserma di Palmanova (Udine) come soldato addetto al reparto sanitario.
Avvenne che, nella caotica ritirata generale dell'esercito italiano da quella zona di prima linea conquistata dagli Austriaci, ogni soldato fu costretto, per sopravvivere, ad avventurarsi disperatamente per le campagne circostanti in cerca di asilo e di cibo presso casolari sparsi per le valli.
E fu così che il nostro Nicolino prese a girovagare per le strade di un paesino di montagna sito nella zona di Palmanova, dove pensava di poter essere più al sicuro. Ma mentre bussava alla porta di un'abitazione, si sentì chiamare «Nicolino, Nicolino!».
Giratosi per vedere chi fosse, si trovò di fronte a suo cognato: Merlo Giovanni, marito della sorella Mariuccia. Si abbracciarono calorosamente.
Intanto, sull'uscio comparve un'anziana signora, la quale, dopo averli accettati in casa, li rifocillò con della polenta, dicendo loro in dialetto locale «Poveretti, io ho soltanto un po' di polenta».
Nel divorare l'inatteso piatto fumante, i due fuggiaschi, guardandosi negli occhi espressero la loro soddisfazione e gratitudine alla gentile signora, dicendole nella stessa lingua locale che quella polenta - stante il prolungato digiuno sofferto - era stata molto, ma molto gradita e buona.