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Mons.Laudadio (a sinistra) con il suo vicario nel bosco di Galle.






 

 



Piccola avventura a lieto fine

Divenuto vescovo di Galle, Mons. Laudadio amava recarsi nel bosco sito nei dintorni della città per passeggiate distensive e salutari.
La sua intraprendenza, distintivo della Compagnia di Gesù, lo spinse a rendersi conto ed a conoscere da vicino la fauna e la flora della zona.
Una mattina, in compagnia del suo vice, si fece condurre con la macchina dall'autista della missione al bosco.
Lasciata la macchina e l'autista al bordo della strada, si inoltrò, sempre accompagnato dal suo vice, nel bosco lungo un sentiero già aperto. Gli incontri con la fauna e la flora del bosco gli fecero crescere sempre più la Fede in Dio per le meraviglie del creato, che aveva l'occasione di ammirare.
Il girovagare per il bosco senza guida , comportò che entrambi non seppero più trovare il sentiero per far ritorno alla macchina, mentre il giorno volgeva alla fine.
Passarono la notte nel bosco in preda a tanta paura e freddo, cui cercarono di far fronte consumando molti fiammiferi ritenendo di scaldarsi col calore di quella piccola fiamma, coprendo nel contempo il volto col fazzoletto affinché il loro alito potesse arrecare un po' di caldo. Pochi giorni prima un boscaiolo era stato divorato da un serpente.
L'autista, intanto, non avendoli visti tornare, quando si era già fatto sera, ritenne di correre in parrocchia per avvisare il parroco di quanto avvenuto, facendo , subito dopo, ritorno al bosco e sperando che i due, nonostante l'oscurità, si facessero vivi.
La mattina successiva di buon'ora, il parroco, preoccupato a causa dell'avvenimento verificatosi giorni prima nello stesso bosco, diede l'allarme alle autorità locali, le quali subito inviarono sul luogo la polizia a cavallo e conoscitori del bosco.
Quella mattina i due riuscirono a ritrovare il sentiero che portava alla strada, da cui erano partiti, e, mentre con passo veloce si dirigevano verso il punto di partenza, incontrarono due poliziotti a cavallo, i quali chiesero loro se avessero incontrato nel bosco due missionari. «Siamo noi», risposero i due.
I due poliziotti fecero da battistrada.
Una volta raggiunta la strada, si meravigliarono nel trovare l'autista con la macchina nel punto in cui l'avevano lasciata.
Il ritorno in città fu gioia grande per tutti. Tutte le campane della chiesa della città si misero a suonare a festa.
In cattedrale, il popolo, insieme con il suo Monsignore, ringraziò Dio per lo scampato pericolo.
«Era intraprendente, un vero discepolo dello spadaccino Ignazio Lopez De Lojola (fondatore della Compagnia di Gesù) », commentò don Ciccillo Laudadio, fratello di Monsignore, nel raccontarmi questo episodio.