La
focaccia della signora Ditroilo.
Storiella di una piccola cattiveria operata dai ragazzi rimasti
poi amici (Io, Franco Valerio, Ninuccio Sansonetti, Giuseppe Pagliarulo,
Sabino Scarpelli, Sabino Deflorio Francesco Latrofa ecc.) Durante
le giornate di maestralone ci si godeva il profumo dello iodio che
il vento portava sulla faccia. Io e Ciccio Latrofa pensammo di compiere
una bravata ai danni di coloro che necessariamente dovevano recarsi
a Torre Pelosa per la spesa. L'attuale strada asfaltata allora non
c'era. Il muro di cinta del fondo di proprietà Positano lambiva
la battigia. Bisognava camminare sui ciottoli per raggiungere la
detta località. Escogitammo di togliere dei ciottoli per formare
delle piccole buche a distanza del passo d'uomo coprendole con dell'alga
marina.
Una specie di trappola un po' cattiva in quanto probabile produttrice
di danni per chi cadesse. Preparate le buche, circa quattro o cinque,
io e Cicco ci sedemmo sugli scogli in attesa di vedere se quanto
operato funzionava.
Ed ecco che vedemmo la ragazza di servizio della sig.ra Ditroilo
scendere verso la battigia con in testa una bella casseruola contenente
una focaccia di patate e pomodori da portare a Torre Pelosa al forno
di Vito Nicola.
La ragazza prese a camminare sui ciottoli, quando un piede finì
in una delle buche. Non successe niente, rimasene in equilibrio,
ma nel fare un altro passo l'altro piede finì in un'altra buca ed
avvenne il pasticcio: la casseruola cadde dalla testa, la massa
della focaccia finì nell'alga e la ragazza, sconsolata non sapeva
cosa fare. Poi istintivamente raccolse la massa con qualche filo
di alga e la rimise nella casseruola. Riprese il cammino e prima
di mettere un altro passo saggiava i ciottoli se nascondevano altre
trappole e, quindi, evitarle. Non si verificarono altre sorprese.
Dopo circa due ore vedemmo tornare la ragazza con la focaccia che
spandeva il suo odore di cottura molto buono. Senza farcene accorgere
la seguimmo sino alla casa della padrona presso la quale ci sedemmo
per terra. Ascoltammo il racconto della ragazza e le benedizioni
nei confronti di coloro che avevano tramato lo scherzo. Ad un certo
punto sentimmo dire dalla sig.ra Ditroilo:
"A parte lo scherzo, la focaccia è molto più buona con i fili di
alga marina". Noi ci guardammo in faccia come per dirci : e a noi
niente? Ed ecco che si aprì la persiana e la sig.ra ci disse: "Volete
un pezzo di focaccia ancora calda?".
Ci guardammo in faccia per dirci: "Che aspetti?". Avuto il pezzo
di focaccia lo aggredimmo come affamati. Oggi posso dire che ci
andò bene!
|