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L' emblema nobiliare personale
e lo stemma del S.O.M. costantiniano di S. Giorgio.

 

 

Non c'è niente che possa fermare la curiosità, dicono.
Giacomo Settanni è un ragazzo molto curioso, e per questo, in ricerca costante.
Non si tratta di un istinto qualsiasi.
Per Giacomo indagare e raccontare sono una ragione di vita.
"Raccontare è trasmettere" ama ripetere,
perche' "leggere il passato e' vivere e raccontarlo e' rivivere". Trasmetterlo con qualsiasi mezzo: la parola, il documento filmato, la rappresentazione teatrale, internet. Giacomo è un ragazzo che si diverte con tutti i canali della comunicazione.
E' un bambino che ha la coscienza e l'orgoglio della sua ineusaribile curiosità.
Vederlo lavorare con il computer alla sua veneranda età (anche se si vanta di avere da sempre "7 anni"), è a dir poco disorientante.
Perché Giacomo appartiene ad un'altra epoca.
E non solo anagraficamente.

Nasce a Noicàttaro, l'antica Noja (come tiene a precisare), il 18 Aprile 1923.
Dopo aver conseguito la maturità scientifica, ha frequentato la Facoltà di ingegneria meccanica a Roma, abbandonando gli studi a causa di sfavorevoli circostanze familiari (non escluderei l'ipotesi che li proseguisse adesso....).
Tra il 1941 e il 1946 ha diretto l'Azione Cattolica maschile e svolto l'attività di capo reparto scout a Noicàttaro, ragion per cui quasi 40 anni dopo, libero da impegni lavorativi, è tornato a giocare con i ragazzi, realizzando rappresentazioni teatrali, attività didattiche e documentari legati alla storia del suo paese.

Per 33 anni ha espletato la mansione di funzionario responsabile e dirigente di quasi tutte le competenze amministrative del Comune di Bari.
L'esperienza maturata ad interrogare i documenti criptati della burocrazia, nell' Ufficio bollente dei Lavori Pubblici di Bari, lo ha poi portato a frugare negli archivi delle città pugliesi per rispolverare, con le carte, alcuni frammenti della nostra storia recente.

Far parlare i documenti il suo intento, senza alcuna intermediazione con il lettore.
"Di mio non c'è niente" sottolinea, "non deduco niente dai fatti. Nei miei libri il colloquio si svolge tra il lettore e i documenti" seguendo un metodo di ricerca assimilato dall'istriano Francesco Babudri.
La sua passione per la ricerca non si ferma ai documenti cartacei, ma lo porta ad interrogare le strade, gli oggetti, le case, a girare per i vicoli del centro storico, del cimitero, per indagare tra tutto ciò che sembra non esserci più, e che più semplicemente non siamo più in grado di osservare.
Curiosità ha significato per Giacomo una grande passione per i viaggi; lunghi tour in macchina per l'Italia e centinaia di fotografie al ritorno. Una paziente e minuziosa dedizione all'arte del traforo del legno compensato cui si è dedicato fin da ragazzo.Una passione per la montagna, per la natura e ogni suo minimo particolare.
La voglia di capire e di smontare come un giocattolo qualsiasi cosa gli capiti tra le mani con un forte interesse per le piccole cose e per i loro piccoli perché.


Per le sue ricerche sulle cappelle costantiniane in terra di Bari, i
l 1 marzo 2005 riceve la nomina di Caballero De Mèrito del Sacro Ordine Militare di S. Giorgio, con cerimonia di investitura svoltasi il 7 maggio nella chiesa dell' Annunziata, un tempo cappella costantiniana di S. Antonio Abate.

Curioso ragazzo, curioso destino: classe 1923, ha cominciato a scrivere solo nel 1991.
E da allora, come curiosità comanda, non si è più fermato.

Giuseppe Basile