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Noicàttaro. Seminario "Don Vincenzo Pardo" (principio XX sec. in via Incoronata).





 

 

" È morto un Apostolo della Religione e della umanità civile"

La notizia della scomparsa di S. E. Vescovo Missionario
Mons. Don Nicola Maria Laudadio


Avvenuta il 1° aprile u. s. a Galle tra i Singalesi, nell'Isola di Ceylon, ha destato profonda commozione nel nostro paese.
Ne sono stati interpreti il Sindaco e l Giunta comunale, che a mezzo della stampa, si sono associati al lutto della famiglia, dopo che, a mezzo "manifesto murale", ne hanno partecipata al pubblico la perdita dolorosa.

"Un grande Figlio della nostra Noicàttaro"

Qui ebbe umili natali il 14 aprile del 1891 - qui stentò con la sua numerosa famiglia di onesti operai gli anni della sua fanciullezza travagliata.
Nelle mie "ricordanze" è subito riapparsa la jeratica Figura del Sacerdote e mi è sembrato di risentirlo parlare, dimesso ed austero, in tutta l'armoniosa dolcezza ch'emanava dalla sua voce flebile e solenne, in italiano, semplice, scarno, incisivo- nel dialetto nojano che la conoscenza poliglotta non gli aveva alterato, con istintivo rilievo della parola e con caldo colore in ogni espressione dei suoi discorsi, anche quando parlò al popolo di Noicàttaro nelle rare apparizioni tra noi, ma ogni volta che gli era concesso di tornare dalle parti nostre, risentirlo parlare: di nostalgico attaccamento al suo nido, disfatto nel tempo - di acceso amore e di grande pietà per i suoi Morti - d'infinita gratitudine pr il suo "maestro"!
In ogni incontro con lui, qui o a Bari presso i Gesuiti, al cui ordine apparteneva, in colloqui diretti o alla presenza intima del fratello, il compianto don Francesco (il predicatore che istituì da noi i "ritiri di perseveranza"), egli espresse questi suoi tenerissimi sentimenti, quasi vedesse in me superstite al quale indirizzarli per la specifica riconoscenza verso mio padre. Fu infatti nelle sua pensosa e laboriosa prima giovinezza - com'egli stesso confessava - che si formò ad una sincera vocazione a Dio e si immise, convinto ed entusiasta, che lo condusse per il sacrificio di tutt'intera la su dinamica esistenza, alle altissime vette della dignità umana.
«La casa - mi diceva - mi ha educato il cuore; la scuola piccola scuola elementare del mio paese, mi ha spalancato la mente a tutte le desiderate conquiste». Egli, infatti, era stato tra gli allievi prediletti della scuola primaria e si distinse - tra i primi - nell'istituto Pardo, ove a mio padre fu assegnata la cattedra di italiano, storia e geografia.
Umile e fervente fu di zelo religioso. Si donò esempio nella predicazione del Vangelo, dal pulpito e nell'insegnamento di filosofia a Napoli, e divenne poi faro di luce in mezzo a quel popolo primitivo, che da lui imparò a conoscere la dottrina del Cristo e le prassi sociale e civile del Cristianesimo. Quel popolo, da lui catechizzato, e perciò gli appartenne, si è inchinato - riverente - e in lacrime - davanti ai resti del suo corpo, che privazioni e stenti ed assiduo, febbrile lavoro, avevano ridotto al marasma; quello stesso popolo reso consapevole che l'Anima adamantina del "Vescovo" è rimasta in mezzo alla sua gente a testimoniare per sempre la sua redenzione e l'Amore infinito di Cristo.
Alla terra natale, che fu quella dei suoi avi, resta il ricordo indistruttibile del suo grande Apostolato di Religione e di civile umanità, il ricordo delle benemerenze a acquisite presso gli uomini e presso Dio, con una vita , immolata in una prova di continuo eroismo, come scrisse di lui un illustre nostro concittadino, il dott. Giuseppe Sturni (V. n. 18 del Crivello - 1° ottobre 1924), e come io stesso dissi di lui in un articolo richiestomi dal Direttore di "Tribuna Nojana" - l compianto prof. Vito Didonna - articolo che rifusi nell'opuscolo, dedicato ai giovani studenti del "mio paese" sotto il titolo: "Le tre Eccellenze".
Chi pertanto, volesse sapere del Presule dettagliate notizie, non avrebbe che da consultare l'una e l'altra biografia del Personaggio, che alla patria ha dato onore lustro e vanto.
Io non starò, quindi, a ripetere ciò che di lui è già noto a gran parte della cittadinanza, specie dopo la necrologia apparsa sulla "Gazzetta del Mezzogiorno", a firma del locale corrispondente, dott. Vito Pignataro, nella giusta esaltazione del "merito vissuto".
Integrativa delle conoscenze del nostro pubblico sulla vita di Mons. Laudadio, a me sembra che adesso possa cominciare intorno a lui il silenzio della vera Gloria, che non ha bisogno di turriferai, se non per profumare d'incenso i giorni che sono e che verranno, per imparare e seguire le durissime strade, che menano dall'inferno della terra alle beatitudini eterne del Cielo, ov'è "la vera Gloria" degli uomini.
A questo scopo, additando cioè la luminosa Figura del nostro amato Vescovo missionario alle generazioni che passano ed a quelle venture, per i destini sempre più alti del nostro popolo propongo alla pubblica Amministrazione che al nome ed all'opera di Mons. Laudadio s'intitoli presto una via in uno dei rioni nuovi del nostro paese, per onorare degnamente la memoria , e affinché - sempre vivo e benedicente - resti tra noi il suo Spirito eletto, a segnarci il buon cammino.
Da Mons. Francesco Vitale (1440 - 1492); Vescovo di Cefalù a Roberto da Noja (1450 - 1515): Vescovo di Minervino - da don Pietro Carrocci (1600 - 1650):Maestro dei Carmelitani - Giambattista Gassi (1637 - 1703): Protonotario apostolico al letterato Canonico Giambattista Colonna - da P. Domenico De Rossi (1721 - 1793): docente di teologia scolastica a Mons. Domenico Siciliano, Arciprete di Rutigliano, morto in odore di santità - dal venerato Mons. Nicola Carrocci (1766 - 1829): l'angelo della carità nel tempo della peste e " il padre della moderna Noicàttaro" a Mons. Nicola Laudadio (1891 - 1969): il Vescovo missionario in Ceylon il nostro fortunato paese mostra orgogliosi i fastigi del "buon cammino" - toccati dai Migliori, nati ed educati nel suo seno, e tramanda geloso nei loro Nimi la massima ricchezza del suo Spirito, che è d'ogni età, che sopravvive alle devastazioni del tempo, ricchezza inalienabile ed eterna, che si potenzia nella sublimità delle idee, si gode nei secoli dallo splendore della Virtù cristiana, e che da sola basta a consolare, avversa al materialismo imperante, a far perseverare i puri, perché tutto un popolo s'elevi, attratto nella luce degli Esempi, nel vero e solo progresso, realizzabile soltanto in Dio, con l'amore del prossimo.

Sebastiano Tagarelli

Bollettino della Madonna della Lama marzo - aprile 1969